Helsinki è una vibrante città affacciata sul mar Baltico, capitale della Finlandia, Paese che ha dato i natali alle più grandi figure nel campo del design e dell’architettura del XX secolo.
Ad eccezione del maestro danese Verner Panton, infatti, tutti i capostipiti del design scandinavo sono finlandesi. Basti pensare ad Alvar Aalto, Eero Saarinen ed Eero Aarnio che, oltre a memorabili architetture, ci hanno regalato pezzi d’arredo senza tempo, come il tavolo e la sedia “Tulip”, lo sgabello “Stool 60” il vaso “Savoy” ed ancora la “Ball Chair” e la “Bubble Chair”.
Dopo aver visto nascere il “design
moderno” Helsinki non è rimasta a guardare, investendo sui
giovani ed imponendosi come uno dei centri più importanti del design
mondiale; un valore talmente radicato in questa città, tanto da
essere eletta nel 2012 “World Design Capital”.
La città ha
saputo trasformare concretamente il concetto di design in un
vorticoso volano economico ed occupazionale: più di 10.000 i
designer che vi vivono e lavorano, occupando ben il 15% dell’intera
economia.
Prima di imboccare le vie del Design District vi consiglio
di preparare la mente e sgombrarla dallo stereotipo che sia una
specie di “Zona Tortona” milanese. Il concetto di design
finlandese è molto più ampio. Non è un design solo da vedere, ma
più che altro da vivere.
Non è fatto cioè solo di mobili ed
oggetti, ma abbraccia anche la moda, i tessili, il cibo, la grafica,
l’illustrazione, l’arte, la fotografia ed addirittura i
videogames. Il centro del Design District è situato in un bel
quartiere, con negozi all’apparenza “normali”, spesso gestiti
da ragazzi, ma al cui interno scoprirete ogni volta una sorpresa:
pregevoli “cose” autoprodotte o meno, ma frutto di ingegno,
perizia e scrupolosa selezione.

Giovanni Tomasini
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